Fertilità: un bene da tutelare
Fattori di rischio per la salute riproduttiva. Le tecniche di fecondazione assistita.
La fertilità è un bene comune da tutelare e preservare nel corso della vita. A tal fine,l’informazione e la prevenzione rappresentano due strumenti di fondamentale importanza.
Sono stati identificati diversi fattori di rischio per la salute riproduttiva.
Tra questi alcuni sono correlati ad abitudini voluttuarie e pertanto facilmente modificabili con una condotta di vita sana e adeguata. I principali fattori di rischio per la salute riproduttiva femminile e maschile sono rappresentati da:
– esposizione al fumo di sigaretta,
– variazioni del peso corporeo sia in difetto (magrezza) che in eccesso (obesità),
– eccessivo consumo alcolico,
– assunzione cronica di Marijuana,
– utilizzo di sostanze dopanti nell’ambito dell’attività sportiva,
– esposizione a tossici ambientali (composti utilizzati come fitosanitari o antiparassitari, prodotti industriali e di consumo quali i derivati delle plastiche e degli idrocarburi e composti naturali come i fitoestrogeni nell’uomo),
– età femminile avanzata,
– infezioni a trasmissione sessuale (in primis da Chlamydia Tracomatis),
– patologie oncologiche,
– patologie benigne ginecologiche come l’endometriosi e i fibromi uterini e andrologiche, quale il varicocele e il criptorchidismo.
L’età avanzata rappresenta il fattore di rischio più significativo per la donna. La posticipazione della ricerca della prima gravidanza in epoche più mature della vita per ragioni economiche o professionali rappresenta un problema sociale dei nostri tempi. La fecondità femminile è proporzionale alla riserva ovarica, ovvero al numero di follicoli e quindi di ovociti presenti nelle ovaie.
Il patrimonio ovocitario di ciascuna donna è geneticamente determinato e viene a costituirsi precocemente già in epoca fetale, nel grembo materno. Nel corso della vita successivamente si assiste inesorabilmente al progressivo consumo degli ovociti sino alla menopausa. La fertilità della donna, quindi, risulta massima tra i 20 e i 30 anni, poi decresce in modo repentino dopo i 35 anni con una conseguente progressiva riduzione e poi perdita della fertilità negli anni successivi.
La Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), comunemente detta “fecondazione artificiale”, è rappresentata da un insieme di tecniche che vengono utilizzate per facilitare il concepimento in coppie infertili o subfertili. Comprende tecniche terapeutiche di I livello, più semplici, come l’inseminazione intrauterina (IUI) e tecniche di II-III livello, più sofisticate, quali la FIVET (Fecondazione In Vitro con Embryo Transfer) e la ICSI (IntraCytoplasmatic Sperm Injection). Nelle metodiche di I livello la fecondazione avviene nelle vie genitali femminili; nelle tecniche di II-III livello la fecondazione è sempre extracorporea, ovvero “in vitro”.